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GINECOMASTIA

La ginecomastia è l’ipertrofia del tessuto ghiandolare mammario maschile. Questa condizione influenza circa il 40-60% degli uomini in vari gradi. Da un punto di vista chirurgico, possiamo classificare la ginecomastia in: – I grado: ipertrofia limitata in sede retro-areolare, senza eccesso cutaneo; – II grado: ginecomastia diffusa con tessuto adiposo, senza eccesso cutaneo; – III grado: ginecomastia diffusa con eccesso cutaneo che necessita escissione e/o riposizionamento di cute e del complesso areola-capezzolo.

L’INTERVENTO
L’intervento chirurgico può richiedere da una a tre ore a seconda del singolo paziente. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa il giorno dell’intervento. La liposuzione viene usata per rimuovere il tessuto adiposo in anestesia generale: piccole incisioni vengono fatte attorno all’area del capezzolo e altri siti del petto. Una cannula viene usata per aspirare il tessuto adiposo e, se necessario, anche il tessuto ghiandolare viene rimosso attraverso incisioni sul bordo del capezzolo. Tutti i punti saranno di tipo riassorbibili e quindi non sarà necessario rimuoverli

IL POST OPERATORIO
Ci possono essere alcuni gonfiori e lividi nell’area trattata e per contribuire a ridurre questo potrebbe essere necessario indossare un indumento contenitivo per tre settimane. Il gonfiore dovrebbe diminuire con le prime settimane, tuttavia, può essere che l’effetto di riduzione del seno sia evidente in un paio di mesi. È importante non svolgere attività vigorose per i primi cinque giorni dopo l’intervento chirurgico. È possibile tornare al lavoro e riprendere la maggior parte delle attività normali dopo una o due settimane e iniziare l’esercizio fisico dopo sei settimane. In termini di risultati e aspettative, ci sono numerose variabili per ogni paziente, e i tempi di recupero e di guarigione sono individuali.

Negli ultimi anni, uno degli interventi di Chirurgia Plastica più richiesto è la sostituzione delle protesi mammarie, attraverso una procedura chirurgica definita mastoplastica secondaria. L’intervento può riguardare il riposizionamento dei tessuti, la correzione di difetti che il precedente intervento non ha corretto o di imperfezioni che sono sopraggiunte negli anni a seguire dopo il primo impianto.

COME AVVIENE LA PRIMA VISITA
Durante la visita il seno verrà esaminato nella forma, nel volume, nella qualità della pelle e nel posizionamento del complesso areola-capezzolo. Sarete invitate a raccontare le vostre aspettative e io, per guidarvi, vi mostrerò delle immagini di altri interventi, in modo da rendere evidente l’effetto estetico su casi simili al vostro. Per la prima visita è importante portare tutto quanto possa descrivere la vostra storia medica. Oltre alla rilevazione delle caratteristiche fisiche, come il grado di dismorfia o il tipo di pelle, infatti, vengono raccolte informazioni relative allo stato di salute, all’ereditarietà di certi disturbi, alle malattie contratte, alle allergie, agli interventi subiti o alle terapie in corso. Un’accurata anamnesi servirà a rilevare eventuali controindicazioni o limitazioni alla chirurgia.

L'INTERVENTO
La sostituzione di protesi al seno non comporta particolari difficoltà, tranne nel caso in cui sia necessario rimuovere un impianto protesico mammario danneggiato e modificarne l’inserimento. La sostituzione di protesi al seno è un intervento molto simile alla mastoplastica additiva: si provvederà ad accedere alla tasca mammaria, si rimuoverà la vecchia protesi e si inserirà quella nuova. Si tratta, quindi, di un intervento poco invasivo, che solo nei casi in cui la ghiandola mammaria si sia notevolmente abbassata, necessiterà di una mastopessi o di un trattamento con lipofilling per risollevare e rimodellare la forma e il volume del seno.

IL POST OPERATORIO
Dopo la procedura sarà necessario indossare un reggiseno contenitivo per circa un mese. Lividi e dolore nella zona del seno sono normali, e quest’ultimo può essere risolto tramite l’assunzione di antidolorifici. La guarigione è graduale e si può tornare al lavoro entro due settimane circa (ovviamente a seconda del tipo di lavoro svolto). Inoltre, bisogna evitare di sollevare pesi o fare attività fisica vigorosa per 6 settimane, mentre l’attività aerobica leggera può essere iniziata alla terza settimana dopo l’intervento chirurgico.

Chirurgia Estetica Da Maria Luigia Berni
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