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Contrattura capsulare come riconoscerla e cosa fare?

Le protesi mammarie quanto tempo impiegato ad ammorbidirsi? Come fare il massaggio del seno?

Contrattura capsulare

La contrattura capsulare è una complicanza che può verificarsi dopo un intervento di Mastoplastica additiva e che, stando alle evidenze, interessa il 4-8% delle pazienti. Vediamo di cosa si tratta, come riconoscerne i sintomi e cosa fare.

Cos’è

Si tratta della risposta patologica del tessuto che circonda la protesi alla presenza della protesi stessa: una sorta di reazione di rigetto alla protesi. Il tessuto umano viene a trovarsi a contatto con il tessuto non umano, seppure biocompatibile, della protesi e reagisce costruendo attorno alla protesi una sorta di capsula di protezione. 

La contrattura capsulare è innanzitutto una risposta fisiologica e normale che avviene in tutti i casi di mastoplastica additiva.

Quand’è che questa risposta diventa patologica?

Quando si verifica una crescita eccessiva di tessuto intorno alla protesi il che provoca un ispessimento della capsula protettiva e un indurimento della stessa. 

I sintomi della contrattura capsulare 

Come capire se si ha una contrattura capsulare? Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • dolore al seno causato dalla contrazione dei nervi sottocutanei;
  • ispessimento della protesi in modo visibile, quindi esteticamente brutto da vedere;
  • deformità del seno o differenza di simmetria tra le due mammelle.

Contrattura capsulare gradi

A livello diagnostico esistono quattro diverse categorie che servono a stabilire la gravità della contrattura:

  • Grado 1: è una condizione fisiologica comune a tutte le donne che si sono sottoposte ad un intervento di mastoplastica additiva. Il seno è morbido e naturale e si sta formando la fisiologica capsula intorno alla protesi;
  • Grado 2: il seno ha ancora una consistenza naturale ma comincia ad essere più duro;
  • Grado 3: il seno sembra avere una forma innaturale ed è immobile;
  • Grado 4: la forma del seno risulta alterata, la mammella è dura e si sente dolore. 

Contrattura capsulare, come evitarla?

Possono favorire l’insorgenza di questa complicanza un’infezione o un sieroma a seguito dell’intervento di mastoplastica, evento raro se ci si affida a chirurgi plastici specializzati e di esperienza che sapranno prescrivere la corretta profilassi antibiotica pre e post operatoria, ma anche fattori di rischio come obesità oppure alcune malattie sistemiche che compromettono il sistema immunitario

Dopo quanto tempo può manifestarsi? 

In realtà, come dicevamo, la formazione di una capsula protettiva intorno alla protesi mammaria è un evento del tutto normale che avviene in tutte le donne che si sono sottoposte ad un intervento di mastoplastica additiva. In altri casi invece la crescita del tessuto degenera dando vita a questa complicanza. Ora è possibile stabilire in anticipo dopo quanto tempo si manifesteranno i sintomi di una eventuale anomalia. E’ quindi importante informare correttamente la paziente di questa eventualità in modo tale che essa stessa possa accorgersi di eventuali sintomi o anomalie all’altezza della protesi e rivolgersi al medico tempestivamente. In ogni caso il chirurgo plastico effettua visite e controlli post operatori per 24 mesi e durante questi controlli valuterà anche l’eventuale presenza di una contrattura capsulare.

Contrattura capsulare, cosa fare?

In caso di contrattura ai primi stadi può essere efficace una terapia farmacologica, ma negli stadi più avanzati bisognerà procedere con la sostituzione chirurgica della protesi o con una capsulectomia, un intervento che tende a rimuovere il tessuto fibrotico e ad aprire la capsula.

Quanto tempo ci vuole per ammorbidire le protesi mammarie?

L’aumento del seno è una procedura molto comune, sapere come sarà il decorso prima di sottoporsi all’intervento contribuirà a rendere il recupero più facile e senza problemi. Ma come essere certi che sta andando tutto bene? Quale intoppo può compromettere il risultato finale? Quanto tempo ci vuole per ammorbidire le protesi mammarie? Ecco un breve riepilogo di cosa aspettarsi e dei possibili scenari.

Tempi lunghi

Chiunque decida di sottoporsi ad un intervento di aumento del seno con protesi mammarie è bene che sappia da prima che i risultati definitivi non saranno immediati! Come per tutti gli interventi di chirurgia plastica, ci vuole del tempo, nei primissimi giorni, infatti, il seno sarà probabilmente più in alto e duro al tatto. Niente di grave, si tratta di aspettare l’assestamento e l’ammorbidimento delle protesi mammarie cosa che in genere avviene entro 6 mesi dall’intervento.

I risultati nell’immediato

Le protesi sono dure al tatto a causa del gonfiore associato all’intervento e al loro posizionamento chirurgico ma anche quando il gonfiore si attenuerà il risultato non si può dire ancora definitivo perché le tasche protesiche nelle quali vengono posizionate le protesi non si sono ancora adattate a contenerle. Quando l’adattamento sarà definitivo, le protesi si ammorbidiranno, in genere entro 6 mesi dall’intervento. Il processo di ammorbidimento è del tutto personale, ogni donna ha i suoi tempi ed è perfettamente normale che un seno si ammorbidisca più velocemente di un altro.

Il seno è più in alto rispetto al seno naturale, anche questa fase è considerata normale perché dipende sempre dall’assestamento delle protesi nelle tasche protesiche. La posizione delle protesi diventerà via via sempre più naturale quando il seno si posizionerà nel suo alloggiamento in modo definitivo, qualsiasi asimmetria tra i seni si risolverà da sola.

Sta andando tutto bene?

Come contribuire all’assestamento delle protesi mammarie? Quando il medico darà l’autorizzazione è utile praticare massaggi al seno spingendo le protesi mammarie verso l’interno e verso l’esterno e in tutte le posizioni, più volte al giorno. L’esecuzione di massaggi regolari al seno non solo aiuta ad espandere le tasche protesiche in cui risiedono le protesi mammarie, ma può anche aiutare a prevenire una complicanza di questo intervento chiamata contrattura capsulare.

Come fare il massaggio del seno?

  • Massaggiare il seno frequentemente durante il giorno, soprattutto per i primi 3-6 mesi dopo l’intervento.
  • Le protesi mammarie andranno massaggiate su e giù, sinistra e destra.
  • Per agevolare la sistemazione nelle tasche protesiche massaggiare le protesi verso il basso, per allungarle massaggiare il seno verso l’alto.
  • Massaggiare infine le protesi l’una verso l’altra muovendole al centro del torace.

Eventuali complicazioni

Una complicazione delle protesi mammarie è la contrattura capsulare, ossia le protesi si presentano dure al tatto, troppo in alto e di forma anomala, anche dopo 6 mesi. Questo accade perché si forma del tessuto cicatriziale attorno alle protesi mammarie che deve essere rimosso chirurgicamente. Se dopo 6 mesi si ha il dubbio di avere una contrattura capsulare rivolgersi immediatamente al chirurgo.

Per qualsiasi disturbo o dubbio sul tuo nuovo seno non aspettare a contattarci.

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Chirurgia Estetica Da Maria Luigia Berni
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